“Quando si guardano certe persone, la gola si stringe e gli occhi si riempiono di lacrime di commozione. Queste persone danno la sensazione che in loro ci sia una maggiore memoria della nostra antica innocenza, come fossero uno scherzo della natura e la Caduta non le avesse bastonate fino in fondo. Forse sono dei messaggeri, come quei servitori che ritrovano il principe sperduto e inconsapevole della propria origine, gli mostrano la veste che indossava nel suo paese, e gli ricordano che deve tornare a casa”.
Olga Tokarczuk, Guida il tuo carro sulle ossa dei morti
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