sabato 23 giugno 2012

Sandali di sughero

"Le signore eleganti esibiscono, sotto i pantaloni bianchi svasati a pigiama, sandali di sughero e stoffa".
Vogue estate 2012?

No. Estate 1941, Pane nero di Miriam Mafai.
Janna, caporedattrice di una rivista di moda, direi Vogue, è la protagonista di Se gioventù sapesse di Doris Lessing.
Sono due libri che parlano di donne che fanno tutte le cose giuste e donne che fanno tutte le cose sbagliate.

Li rileggo insieme. Ogni estate.

Sulla passerella le vedo camminare: Claretta Petacci, Edda Ciano, Janna, Jill, Kate.
Tutte con il loro sogno. Senza dimenticarsi di mettere, con i pantaloni bianchi, i sandali di sughero.

Non è Il diavolo veste Prada.
La Lessing ha vinto il Nobel per la letteratura nel 2007.
Miriam Mafai niente Nobel ma perché non la conoscevano in Svezia.

Le giovani donne dovrebbero proprio leggerli questi due libri. Anche le meno giovani.

Come vorrei avere avuto il coraggio di scrivere alla Mafai se avesse letto Se gioventù sapesse della Lessing e avere il coraggio di inviare oggi a Londra una copia di Pane Nero alla Lessing. Da leggere tra i suoi gatti e le tazze di the.

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giovedì 21 giugno 2012

Tecnico

Spesso alla riunioni vengo presentata come "l'esperto". Tanti anni fa, alla prime armi come capo progetto, ero terrorizzata di:
  1. non avere "tutte" le risposte in riunione
  2. sostenere una tesi sbagliata
  3. presentare dati attaccabili.

Un caro amico, manager a sua volta, mi disse: "Non preoccuparti. Tu non puoi avere torto. Sei l'esperto di settore". Mi aveva tranquillizzato molto. Purtroppo non è più qui tra i vivi e ogni tanto immagino che bello sarebbe avere il suo sguardo saggio in questo momento così complesso.
Oggi, se Luca fosse qui, direbbe che sono un "tecnico".

Tecnico è Monti, la Fornero. Tutto questo governo. Stamattina rileggendo una intervista a Monti di domenica su Repubblica leggo

"ma noi tecnici forse non siamo essere umani".


Ah ecco.

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mercoledì 20 giugno 2012

Fatica

Ieri sera alleamento pesantissimo di karate.
Torno a casa e dopo la doccia,
distesa sul divano in uno stato di semi-coscienza,
ho compreso per la prima volta perché faccio karate.

Mi sono sentita come un contadino.
Un contadino che ha arato bene il suo campo.
E al tramonto, sotto il portico, contempla il suo lavoro.
Con una birra in mano


Contempla la sua fatica.
Con orgoglio.

E dovrebbe essere il segreto di ogni lavoro degno di questo nome.
Una fatica fatta con orgolio.

martedì 19 giugno 2012

Sviluppo

- Ma hai fatto sviluppo?

- No. Non l'ho fatto.

- Ma sei un pirla.

Conversazione in metropolitana.
Due ragazze e un ragazzo. Avranno venti-ventritre anni.
Belle facce. Pulite. Intelligenti.
Le due ragazze hanno una marcia in più. Sembra.
Una, quella che dice "pirla" sa il fatto suo.

Chissà cos'è sviluppo. Sviluppo economico? Pscicologia dello sviluppo? Mah.
Chissà perché ritiene così grave non aver già fatto sviluppo.
Lo capisco poco dopo.

Vedi, lei dice, le cose difficili vanno sempre fatte prima.
Subito.
Mai lasciare gli esami importanti per ultimi.

Io le proporrei un contratto con la mia azienda.
Una proposta di lavoro lì per lì in metro. In piedi. Assiepati come i pomodori in scatola.

Io sarei molto felice di averti nella mia azienda.

Ma non mi viene il coraggio.
Scendono ridendo tutti contenti. Anche quello che si è preso del pirla.

Però voglio capire cosa succede a un certo punto.
Cosa inverte la marcia?
Mediamente le ragazze a scuola sono più brave.

Anche all'Università.
Sono dati del Ministero.

Al lavoro guadagnano di più i maschi.
Dati ufficiali anche questi.

Mistero.
Sarà un problema di sviluppo?

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mercoledì 13 giugno 2012

Se penso

A volte le domande sono più volgari delle risposte. Cassano, giocatore del Milan, e noto analfabeta ha risposto a un giornalista che si augurava che non ci fossero "froci" in Nazionale.

Tre considerazioni.

Primo ma quanto volgare è chiedere: il tale dice che in Nazionale ci sono due omosessuali? Bravo. Bella domanda.

Due: Cassano è imbarazzante sempre. Ovunque. Comunque. E sorridendo peggio che il gatto e la volpe ha detto più volte: "Se penso a quello che dico" e non il contrario.

Lapsus meraviglioso. Un contro lapsus direi. Se esistesse.

Se pensassi a quello che hai detto. Ma non c'è pericolo.

Terzo e ultimo pensiero: il signore in questione guadagna miliardi. Quattro dei miei più cari amici sono ricercatori tra IEO, Istituto dei tumori e San Raffaele.

Uno dei quattro oggi è a Roma a lottare per salvare i fondi per la ricerca.

E obbligare, per legge, i calciatori a versarvi non il 5 per mille ma il mille per mille?

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martedì 12 giugno 2012

Grandi occasioni

Conversazione.

- Mamma ma non sei contenta della mia pagella?

- Sì sono contentissima.

- Allora potrei comperare un vestito! Una ragazza DEVE avere almeno un vestito per le grandi occasioni.

Sì ragazza mia te lo meriti proprio.

Primo perché te lo meriti. Punto.

Secondo perché hai imparato a chiedere a 12 anni. C'è chi non lo sa fare ancora a quarantanni.

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Fioriture tardive


Queste sono le ore della verità. Della vergogna e della gioia. Consegna delle pagelle.

Ora di cena. Quante porte sbattute? Quante urla davanti all'insalata di riso e al prosciutto e melone?

C'è sempre una mamma che comunque rassetta. Una mamma che cazzia sì, ma intanto taglia il melone e mette il crudo nel piatto grande. 
E i padri giù con il carico da novanta.

Notato? I padri quando cazziano fanno solo quello. Mai visti urlare e tagliare il melone.

E' rappresaglia.

Scattano i divieti.

Niente motorino. Niente telefono. Niente Facebook.

Sono sicura che a febbraio Facebook ha un crollo degli accessi.

Diario di scuola di Pennac, può aiutare.

Mille spunti.

Tre righe che valgono il libro e i 16 euro:

P.81

Il mio risveglio deve anche molto alla tenacia di quel padre solo apparentemente lontano. Mai scoraggiato dal mio scoraggiamento (...) ogni volta che venivo bocciato alla maturità mi invitava in un ottimo ristorante per convincermi una volta di più che ognuno ha il suo ritmo, e che il mio era solo un caso di fioritura tardiva.

Ecco.

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lunedì 11 giugno 2012

Emozioni

Guerra alle emozioni.

Sono contrario alle emozioni è il libro sul conodino di questi giorni. De Silva mi fa ridere e mi fa pensare.

Rivedo il film sulla Tatcher e rimango impressionata dalla frase:

Perché mi chiedete come sto e non cosa penso.

La più bella vignetta di Altan di questi giorni?

Una sul fatto di non smettere di emozionarsi sennò ti tocca pensare.

Che siano tutti dei segni?

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domenica 10 giugno 2012

Debiti e errori

Se la Grecia riuscisse a farsi pagare i diritti d'autore per tutto quello ci ha dato nei millenni, avrebbe risolto i problemi economici.

Così parlò Vinicio Capossela che alla Grecia dedica il suo nuovo album: Rebetiko Gymnastas.

Nel mondo ci vogliono più Vinicio Capossela.
E se non bastasse questa osservazione, ecco altre "verità" in un'intervista "meravigliosa" di Ernesto Assante

http://temi.repubblica.it/iniziative-capossela/2012/02/21/intervista-parte-2/

Oh Vinicio, Vinicio ti amerò per sempre per tutte le tue canzoni e per quello che hai detto sugli errori

mi hanno sempre interessato gli errori, come forma della più sincera manifestazione di se stessi, e più tardi mi hanno interessato anche le rovine.

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sabato 9 giugno 2012

Meno errori


Sabato mattina presto. Molto presto.

La casa è in silenzio. Dormono tutti.

Caffè e mazzetta di giornali.

La mia perversione si chiama D. Il magazine di Repubblica. Lo leggo sempre tutto. Tutto.

C'è del pensiero in questa rivista.

In un trafiletto leggo

Ho passato molto tempo a dormire.

E questo mi ha permesso inevitabilmente di commettere meno errori nella vita.

Fantastico. Non ci avevo mai pensato. Capito amiche mie che siete ancora sotto le coperte come delle topolone? E che siete sconcertate/ammirate a volte un po' a disagio per la mia iperattività?

Meno errori!

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giovedì 7 giugno 2012

Mapuche

Il caldo stravolge le facce, i corpi. Le menti.

A un certo punto a Milano inizia a diventare pericoloso prendere la metro.
Soprattutto dove devo andare io: profonda banlieau.
Detto in francese sembra meglio.

Ho di fronte a me una signora: cilena? argentina? Mapuche direi.

Sembra Zamorano, mitico giocatore dell'Inter.
Solo che è alta un metro e cinquanta e pesa parecchio.
I piedi non toccano il pavimento della metro e sono sospesi in aria.
Intrecciati.
I sandali strizzano i piedi e alcune frange rendono le calzature
un vero indumento mapuche.

Guardandola meglio si capisce che le piacciono proprio le piume e le frange!
Ne ha un po' sulla borsa, sulla maglia, sulla collana.

E' stanca morta. Fa tenerezza.

E, incredibile, si addormenta tra una fermata e l'altra!
Poi sente la frenata della metro e si sveglia di colpo.
Guarda il cartello, capisce che c'è ancora tempo e si riaddormenta.

Sono certa anche che sogni tra una fermata e l'altra.

Sogna come un vero guerriero mapuche tra una battaglia e l'altra.

Mi viene voglia di accarezzarle i capelli nerissimi e bellissimi.

E di sussurrarle: buonanotte.

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lunedì 4 giugno 2012

Avvocati


Non avevo capito niente.

Bel titolo. Bel libro. Con l'immenso pregio di farmi ridere. Roba da non trattenersi. Anche in metro davanti a tutti. Ci sono belle osservazioni sull'amore, sui figli, sull'essere avvocato oggi.

Adesso comincio una serie di post sul lavoro!

Libri da leggere prima di fare l'avvocato.

Lbri da leggere prima di fare il medico e così via.

Ps la cosa che mi ha fatto ridere in metro davanti a tutti è questa:

"Hai presente la storia delle ragazze che diventano belle quando si arrabbiano??

Beh nel tuo caso non è veraaaa! "

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Biot

Nella guerra dei bottoni le bande rivali (di bambini) si prendono a sassate e i vincitori come simbolo, le guerre sono fatte anc...