mercoledì 13 dicembre 2023

orologio

È l’unico scrittore che io conosca il cui orologio è sincronizzato sugli innumerevoli orologi dei suoi lettori.
Nabokov Lezioni di letteratura russa

venerdì 22 settembre 2023

Orgoglio

 "Il mio è un tipo di orgoglio diverso.

È l'orgoglio di un uomo che non ha nient'altro".
Richard Chandler, Il lungo addio, traduzione di Gianni Pannofino, Adelphi

domenica 11 giugno 2023

Calvino disegnatore

La prima ambizione artistica di Calvino è quella del disegnatore umoristico.
Sono quattro le vignette di Calvino pubblicate sul Bertoldo nella rubrica "Il cestino" curata da Guareschi.

Fonte Album Calvino p.47

venerdì 9 giugno 2023

ti leghi per la vita

tu che ti leghi per la vita e per la morte, quasi t’identifichi con le cose che fai. Ma vedi, tu appunto hai questo dono di ricondurre ad unità gli elementi più disparati […]. Tu senti che il mondo è fatto a pezzi, che le cose da tener presente sono moltissime e incommensurabili tra loro, però con la tua lucida e affezionata ostinazione riesci a far tornare sempre i conti».
(Lettera di Italo Calvino a Elsa Morante, 2 marzo 1950).

domenica 4 giugno 2023

art

I learned so much about art from watching a kid draw. I taught at the grade-school level. Kids don’t call it art when they’re throwing things around, drawing—they’re just doing stuff.
—John Baldessari

Fresh air

My father was a very disciplined and punctual man; it was a prerequisite for his creativity. There was a time for everything: for work, for talk, for solitude, for rest. No matter what time you get out of bed, go for a walk and then work, he’d say, because the demons hate it when you get out of bed, demons hate fresh air. So when I make up excuses not to work, I hear his voice in my head: Get up, get out, go to your work.

Linn Ullmann, in an interview with Vogue, on her father Ingmar Bergman

mercoledì 31 maggio 2023

Rovine

La mia idea di campagna vera è lontana da qui, eppure è qui che cerco di farla resistere, in questa striscia recintata e in pendenza, dove coltivare ilreincanto partendo dallo stupore per le cose piccolissime che vivono nel terreno. Fra queste rovine approssimative, e i tentativi falliti e quelli abbandonati troppo presto; i morti e le crepe che hanno lasciato; l’inadeguatezza di fronte a ogni singola aspettativa umana (e sono infinite, sono ovunque, ci sono sempre); il tempo sprecato e quello perso e tutti i rimpianti che ci stanno nel mezzo; tutte le reazioni sbagliate, scomposte, assurde, così furiosamente fuori posto, e pure tutte quelle troppo accondiscendenti e pavide: una montagna enorme di scarti da gettare in pasto a funghi, batteri e insetti che sapranno elaborarla meglio di me, che di tutta questa perturbazione non so cosa fare se non sperare che sprofondi di strato in strato diventando materia nuovamente viva.

Barbara Bernardini 
Dall'orto al mondo
Nottetempo 

I funghi mangiano le rocce

I funghi mangiano le rocce, generano il terreno, digeriscono le sostanze inquinanti, possono fornire nutrimento alle piante così come ucciderle, sopravvivono nello spazio, inducono allucinazioni, producono cibo e medicine, manipolano il comportamento animale e influenzano la composizione dell’atmosfera terrestre.
(...)
Oggi più del novanta per cento delle piante dipende da specie di funghi micorrizici – dal greco mykes, fungo, e rhiza, radice – in grado di connettere tra loro gli alberi in reti comuni a cui talvolta ci si riferisce con l’espressione wood wide web, la «rete degli alberi».

Merlin Sheldrake, La vita segreta dei funghi, Feltrinelli

martedì 16 maggio 2023

Zimarrone rosso

 “Ora dovrò riprendere il ‘duro’ lavoro, che è per me duro in altro senso; cioè nel senso che mi scoccia maledettamente, isso. Vorrei ‘stare’ (latinamente) su un poltronone, vestito di uno zimarrone rosso, con pantofole ai piedi e questi, adagiati pian pianissimo su cuscini di damasco gonfio di mollicelle piumicine di cigno. Sorbendo squisiti aromi mokerecci e assaporando lontane musiche. Invece, inghiotti rospi!”. 

Lettera di Gadda a Contini


Fonte: https://www.pulplibri.it/gadda-piccioni-la-via-ordinaria-alla-vita-letteraria/

mercoledì 26 aprile 2023

Buzzati pittore

La mia attività di scrittore e la mia attività di pittore rientrano nel medesimo genere di operazioni mentali. Tanto è vero che i “competenti” giudicano i miei quadri letteratura e non vera pittura. Il che in fondo non mi dispiace.»
Dino Buzzati, 1966

La pittura per Buzzati

«Il mio cruccio è la pittura. Perché io mi sento dotato, soprattutto dal punto di vista disegnativo: se mi mettessi a lavorare un po’... A volte temo addirittura di aver sbagliato strada, che avrei dovuto fare il pittore. E invece nessuno mi crede.»
Dino Buzzati, 1965

domenica 12 marzo 2023

liste

https://www.internazionale.it/opinione/claudio-giunta/2016/12/22/consigli-libri-lettura#amp_tf=Da%20%251%24s&aoh=16785795653074&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&ampshare=https%3A%2F%2Fwww.internazionale.it%2Fopinione%2Fclaudio-giunta%2F2016%2F12%2F22%2Fconsigli-libri-lettura

lunedì 6 febbraio 2023

Sgobbonia

Sgobbonia (Busytown) è la città immaginaria creata da Richard Scarry che, sgobbone a sua volta — aveva un orario di lavoro rigidissimo, dalle 8 del mattino alle 4 del pomeriggio. 

Non voleva essere disturbato mentre lavorava nel suo studio, fatto solo di un tavolo, una sedia e una lampada.

Il paese della Api industriose

 Dopo aver camminato più di mezz’ora, arrivò a un piccolo paese detto « il paese delle Api industriose. » Le strade formicolavano di persone che correvano di qua e di là per le loro faccende: tutti lavoravano, tutti avevano qualche cosa da fare. Non si trovava un ozioso o un vagabondo nemmeno a cercarlo col lumicino.

— Ho capito; — disse subito quello svogliato di Pinocchio, — questo paese non è fatto per me! Io non son nato per lavorare! — Intanto la fame lo tormentava, perchè erano oramai passate ventiquattr’ore che non aveva mangiato più nulla; nemmeno una pietanza di vecce.

lunedì 30 gennaio 2023

Ira

"Chi prova Ira e non agisce, diffonde il contagio. Così dice il nostro Blake". 

Olga Tokarczuk, Guida il tuo carro sulle ossa dei morti.

venerdì 27 gennaio 2023

Lutto

Nel territorio lucano, a Latronico (Potenza) e Miglionico (Matera) si usa mettere il nastro nero ai muli e ai cavalli appartenenti alla famiglia del defunto. In Calabria nella zona di Siderno (Reggio Calabria) la striscia rossa che sostiene la campanella delle pecore e dei buoi viene sostituita per trenta giorni o per un anno intero con una striscia nera. A Bagnara Calabra (Reggio Calabria), quando muore il padrone cacciatore, si mette un fazzoletto nero intorno al collo del cane. Se il morto era contadino, lo si pone alle corna delle mucche. È stato anche osservato che il nastro nero si applicava, oltre che agli animali, anche alla bicicletta e al motorino. In alcuni paesi si pone una fascia nera sulla spalliera del letto in cui la persona è morta. La porta della casa colpita da disgrazia viene listata a nero e vi si lascia la fascia nera fino a quando non sia logorata dal tempo e dalle intemperie. In Sicilia nel lutto stretto di alcuni paesi si attaccano nastri e cordelle neri agli animali da soma, si tingono in nero i capestri, i fiocchi e gli altri finimenti. A Ucriva (Messina) si attaccavano strisce di stoffa nera ai gatti e ai cani e alle zampe delle galline, agli asini un fiocco alla cavezza. Ai giorni nostri alcuni lo mettono alle automobili.

Nella Gallura, in Olbia si toglie il collare al cane, e dal campanello che pende dal collo delle bestie (capre, vacche, pecore), guidatrici degli armenti e delle mandrie, è tolto il battaglio. A Calangianus, al cavallo e ai buoi preferiti dell’estinto è legato un nastro nero. Informazioni analoghe risultano dalla maggior parte delle fonti demologiche italiane.


(Alfonso Maria di Nola, La nera signora. Antropologia della morte e del lutto, 2003)

domenica 22 gennaio 2023

che aria pura

Che aria pura

"Rileggo in questi giorni I Promessi Sposi. Che atmosfera misteriosamente gentile e solenne, che aria pura, che compagnia veramente aristocratica i capolavori".

Elsa Morante, Diario 1938, Einaudi.

giovedì 19 gennaio 2023

Qui ie dall'altra parte


Care Delilah e Madeline,
vi racconto una storia che spero ti aiuti, Madeline, e che in qualche modo risponda alla tua domanda, Delilah.
Quando Arthur è morto, una delle nostre più grandi paure era come questo avrebbe impattato su Earl. I gemelli non erano mai stati divisi, ed erano estremamente vicini. Susie e io non sapevamo se avremmo dovuto raccogliere i pezzi di un ragazzo che credevamo si sarebbe disintegrato a causa della morte devastante di suo fratello. 
Arthur è morto durante le vacanze, per cui la scuola ha istituito un network di supporto di terapisti e assistenti. Eravamo tutti preparati al peggio. Un mattino Earl è tornato a scuola, e in cucina ha detto a me e a Susie: “Qualunque cosa accada da qui in poi, è per Arthur”. A quel tempo non avevo idea di cosa significasse. Ma Earl è tornato a scuola e ha lavorato duro. Ci aspettavamo il peggio, ma non è successo. Ha iniziato a fare teatro ed è diventato molto bravo. Aveva questo strano senso di proposito interno, e hanno iniziato a succedergli cose belle. Ha ottenuto una parte in un film e alla gente è piaciuto, per cui ne ha ottenuto un'altra e poi un'altra. Ha lasciato la scuola, ha incontrato una ragazza e si è innamorato. È rimasto vicino a me e a Susie e ci ha tenuti d'occhio in modo quasi paterno. L'abbiamo guardato meravigliati intanto che diventava adulto, spinto da una promessa che aveva fatto una mattina ai suoi genitori distrutti. 
Non so cosa viva in Earl, cosa deva internamente sopportare, ma è un giovane uomo forte, divertente ed estremamente gentile, con un'ironia tagliente e una risata calda e generosa, e a me sembra che stia bene. Non so quale oscurità porti dentro, quale rabbia e senso di colpa, ma so che vedo suo fratello in lui da qualche parte, come condizione di esistenza, senso e direzione presa. 
Ho l'impressione che la nostra stessa esistenza fluttui intorno a un'infinità di assenze. Galleggiamo sulla marea senza fine di dolore di quelli che ci hanno già lasciati. Ci aggiriamo nel mondo in tutta la nostra disperata e splendida umanità, e, che ce ne accorgiamo o meno, la nostra condizione di viventi ripete in eterno: “Qualunque cosa accada, è per loro”. È così che rendiamo onore all'umanità, come testimoni viventi di chi non è più con noi. Noi che siamo rimasti, andiamo avanti. 
Tuo fratello ti mancherà, Madeline, più di quanto tu possa pensare. Potrai schierarti contro il mondo e la tremenda ingiustizia del tutto, ma non credo che il vostro legame si spezzerà con la sua morte. Il tuo legame con tuo fratello è cosmico e eterno. La rabbia deve diventare una forza motivante che ti spinge in avanti, perché l'alternativa è la sua speciale forma di inferno. Se la rivolgi verso l'interno, quella rabbia ti consumerà. 
Qualunque cosa accada, Madeline, spedo che tu stia bene, e che chiunque stia leggendo mandi a te e a tuo fratello tutto l'amore del mondo. Ho fatto leggere questa risposta a Earl per essere certo che non lo facesse sentire a disagio, e mi ha chiesto di mandarti anche il suo amore – un bellissimo, complesso, guadagnato amore che ti viene portato dall'altra parte della devastazione, attraverso lo spirito di suo fratello. Tutti noi, qui e dall'altra parte, siamo con voi. 
Con amore,
Nick.

Nick Cave nella traduzione di Micol Beltramini

mercoledì 18 gennaio 2023

Proverbi dall'inferno

Nel tempo della semina impara, in quello del raccolto insegna, d'inverno godi.

Guida il tuo carro ed il tuo aratro sopra le ossa dei morti.
La strada dell'eccesso porta al palazzo della saggezza.
La prudenza è una ricca e ripugnante vecchia zitella corteggiata dall'incapacità.
Chi desidera, ma non agisce, nutre la pestilenza.
Il verme tagliato perdona l'aratro.
Butta nel fiume chi ama l'acqua.
Lo stolto non vede lo stesso albero del saggio.
Chi non ha luce in viso, mai potrà essere stella.
L'eternità è innamorata dei prodotti del tempo.
L'ape indaffarata non ha tempo per essere triste.
Le ore della follia sono misurate dall'orologio, quelle della saggezza nessun orologio le può misurare.
Il cibo sano lo si prende senza reti né trappole.
Numeri, pesi e misure rendili noti in un anno di carestia.
Nessun uccello vola troppo alto se vola con le sue ali.
Un cadavere non vendica le offese.
Il gesto più sublime è porre un altro davanti a se.
Se lo stolto perseverasse nella sua follia diventerebbe saggio.
La follia è la maschera del furfante.
La vergogna è la maschera dell'orgoglio.
Le prigioni sono costruite dalle pietre della legge, i bordelli con i mattoni della religione.
L'orgoglio del pavone è la gloria di Dio.
La libidine del dissoluto è la generosità di Dio.
La collera del leone è la saggezza di Dio.
La nudità della donna è l'opera di Dio.
L'eccesso di dolore ride. L'eccesso di gioia piange.
Il ruggito dei leoni, l'ululato dei lupi, la furia del mare in tempesta, e la spada distruttrice, sono porzioni di eternità troppo grandi per l'occhio umano.
La volpe condanna la trappola, non se stessa.
Le gioie impregnano. I dolori buttano fuori.
L'uomo indossi la pelle del leone, la donna il vello della pecora.
All'uccello un nido, al ragno una tela, all'uomo l'amicizia.
Il pazzo egoista e sorridente e il pazzo scontroso e corrucciato saranno entrambi ritenuti saggi, perchè possono servire da frusta.
Ciò che oggi si prova fu un tempo solo immaginato.
Il topo, il gatto, la volpe, il coniglio guardano le radici; il leone, la tigre, il cavallo, l'elefante guardano i frutti.
La cisterna trattiene; la fontana inonda.
Un pensiero riempie l'immensità.
Sii sempre pronto a dire ciò che pensi, e il meschino ti eviterà.
Tutto ciò che è possibile credere è un'immagine della verità.
L'aquila non perse mai tanto tempo come quando si sottomise alla scuola del corvo.
La volpe provvede a se, ma Dio provvede al leone.
Al mattino pensa, a mezzogiorno agisci, alla sera mangia, quando è notte dormi.
Colui che ti ha permesso di fargli un torto ti conosce.
Come l'aratro segue le parole, così Dio esaudisce le preghiere.
Le tigri della collera sono più sagge dei cavalli dell'istruzione.
Aspettati veleno dall'acqua stagnante.
Non potrai mai sapere che cosa è abbastanza se non saprai che cosa è più che abbastanza.
Ascolta il rimprovero dello stolto: è un titolo da re!
Gli occhi di fuoco, le narici di aria, la bocca d'acqua, la barba di terra.
Il debole nel coraggio è forte nell'astuzia.
Il melo non chiederà mai al faggio come crescere, ne il leone al cavallo come catturare la preda.
Chi riceve con gratitudine produce un raccolto abbondante.
Se altri non fossero stati pazzi, dovremmo esserlo noi.
L'anima della dolce gioia, non potrà mai essere insozzata.
Quando vedi un'aquila, vedi una porzione di Genio: alza la testa!
Come un bruco sceglie le foglie più belle per deporvi le sue uova, così il prete pone la sua maledizione sulle gioie più belle.
Creare un piccolo fiore è lavoro di secoli.
Maledire rinforza: benedire rilassa.
Il vino migliore è il più vecchio, l'acqua migliore è la più nuova.
Le preghiere non arano! Le lodi non mietono! Le gioie non ridono! I dolori non piangono!
La testa Sublimità, il cuore Pathos, i genitali Bellezza, le mani e i piedi Proporzione.
Come l'aria per l'uccello, come il mare per il pesce, così il disprezzo per l'uomo spregevole.
Il corvo vorrebbe che ogni cosa fosse nera, il gufo che ogni cosa fosse bianca.
L'Esuberanza è Bellezza.
Se il leone ricevesse consigli dalla volpe, diventerebbe furbo.
Le migliorie raddrizzano le strade, ma le strade tortuose senza migliorie sono le strade del Genio.
Meglio uccidere un bimbo in una culla che nutrire aspirazioni impossibili.
Dove non c'è l'uomo la natura è sterile.
Se la verità è detta in modo da essere compresa, sarà anche creduta.
Abbastanza! Oppure Troppo.

William Blake

Fata turchina


Ciao Lollo.


Volevo dire anche che il turchino non è sinonimo di turchese anche se potrebbe sembrarlo.
Il turchino è un colore blu cupo.
È il blu del pennacchio dei Carabinieri.

Perché Comencini abbia optato per un color glicine non saprei.

Il significato vero delle parole

 “Noi corriamo tutti i giorni il pericolo di perdere il significato vero delle parole. Tutti i giorni rischiamo di diventare degli isolati e degli indifferenti. Rischiamo di respirare le parole meccanicamente, rischiamo di dire e ascoltare parole che non evocano niente, e che non risvegliano nessun particolare sentimento in noi.”

Natalia Ginzburg

sabato 14 gennaio 2023

le cose che fanno male

L’importante è camminare e allontanarsi dalle cose che fanno piangere.
Caro Michele, Natalia Ginzburg

venerdì 13 gennaio 2023

Nelle fiabe non ci sono strade

“Nelle fiabe, come si sa, non ci sono strade. Si cammina davanti a sé, la linea è retta all'apparenza. Alla fine quella linea si svelerà un labirinto, un cerchio perfetto, una spirale, una stella – o addirittura un punto immobile dal quale l'anima non partì mai, mentre il corpo e la mente faticavano nel loro viaggio apparente. Di rado si sa verso dove si vada, o anche solo verso che cosa si vada...” 
Cristina Campo – Gli imperdonabili

giovedì 12 gennaio 2023

Dicendo i movimenti di macchina

Dickens è il mio regista preferito io vengo dalla scrittura e lui è stato uno dei più grandi sceneggiatori mai esistiti.
(...) ci sono movimenti di macchina, dei carrelli, delle panoramiche, delle autentiche indicazioni cinematografiche.
Paolo Virzì

ira

“Allora mi prese l’Ira, quella vera, Divina, si potrebbe dire. Mi afferrò da dentro con un colpo caldo. Mi sentii beata, dentro quell’energia; mi sembrava come se mi avesse sollevata in aria, una piccola grande esplosione nell’universo del mio corpo. Dentro di me ardeva un fuoco, una stella al neutrone. Scattai in avanti e spinsi così forte l’uomo con lo stupido cappello che cadde nella neve, assolutamente sorpreso. E quando il Baffuto si lanciò in suo soccorso, mi buttai sul Baffuto, lo colpii sl braccio con tutte le mie forze. Gemette dal dolore. Non appartengo alla categoria delle ragazze deboli.”

Olga Tokarczuk
Guida il tuo carro sulle ossa dei morti

tracce di significato

E che colpo di fortuna che quel libro fosse finito tra le sue mani in quel posto. Nella psicologia di viaggio quel fenomeno era noto sotto il nome di sincronicità, una prova che il mondo ha un senso. La prova che in questo bel caos si diffondono in tutte le direzioni tracce di significato, reti di una logica strana

Vagabondi ~ Olga Tokarczuk

Forse sono dei messaggeri


“Quando si guardano certe persone, la gola si stringe e gli occhi si riempiono di lacrime di commozione. Queste persone danno la sensazione che in loro ci sia una maggiore memoria della nostra antica innocenza, come fossero uno scherzo della natura e la Caduta non le avesse bastonate fino in fondo. Forse sono dei messaggeri, come quei servitori che ritrovano il principe sperduto e inconsapevole della propria origine, gli mostrano la veste che indossava nel suo paese, e gli ricordano che deve tornare a casa”. 

Olga Tokarczuk, Guida il tuo carro sulle ossa dei morti

mercoledì 11 gennaio 2023

A mille metri

OGNI TANTO CHIAMO QUALCUNO. “A mille metri, tra capre pioggia e speranze. Resto qui un mese due tre, per finire un certo libretto. Ho rotto con pontidelaurentiiscinemasoggettitrattamenticritici, mi stava scoppiando il cuore. Ho già messo un paio di scarponi da montagna. Mi sono portato colori fucile stufe gambali e una cassa di carte, di note. A un chilometro c’è il cimiterino (quello del mio primo libretto) dov’è sepolto Mario mio fratello. Un torrentello passa davanti alla casa di mia sorella che mi ospita, le trote si nascondono sotto i sassi, anch’io vorrei nascondermi, ma come un fanciullo, ogni tanto chiamo qualcuno”.
Cesare Zavattini, Lettera a Gaetano Afeltra, Cerreto Alpi 7 ottobre 1963 


venerdì 6 gennaio 2023

Punto di attrazione

Perché le cose che devono accadere, ormai lo aveva capito con chiarezza, sono mescolate nel mondo senza un ordine preciso e si sfiorano tra loro, e con le altre cose dell’universo, fino a quando non giungono in prossimità di un punto di attrazione dove finalmente possono compiersi.

PASSAGGIO IN OMBRA, MARIATERESA DI LASCIA

Squilli di fanfara

Per loro non c’erano stati squilli di fanfara, lui disse. E questo era il bello, perché quando il destino s’annunciava con alti squilli di fanfara bisognava sempre stare un po’ in sospetto. Gli squilli di fanfara di solito non annunciavano che cose piccole e futili, era un modo che aveva il destino di canzonare la gente. Si sentiva una grande esaltazione e alti squilli di fanfara nel cielo. E invece le cose serie della vita coglievano di sorpresa, zampillavano a un tratto come l’acqua.

TUTTI I NOSTRI IERI, NATALIA GINZBURG

Biot

Nella guerra dei bottoni le bande rivali (di bambini) si prendono a sassate e i vincitori come simbolo, le guerre sono fatte anc...