lunedì 23 marzo 2020

Adda' a passa' a nuttata

Oggi stavo pensando se quando finirà tutto avremo voglia di parlarne. E mi è venuto in mente Edoardo De Filippo e Napoli milionaria! Prima rappresentazione: 1945.

De Filippo aveva voluto mettere in scena tante cose tra cui il povero Gennaro che era tornato dal campo di concentramento e voleva parlare della sua esperienza ma "nessuno" in famiglia lo voleva ascoltare. 
Erano tutti presi dalla ripresa.
Come Primo Levi che quando voleva pubblicare Se questo è un uomo non se lo filava nessuno.
La gente aveva voglia di dimenticare.
E niente mi domandavo oggi: chissà se faremo così anche noi.
Non ne parleremo mai più, forse.

Dobbiamo aspettare Ama', adda passa' a nuttata!

martedì 17 marzo 2020

Corona virus e Guerra e Pace

Questa storia dei balconi.
Dove io ci sono rimasta malissimo perché mi ha emozionato tanto e insomma pare che sia trash, da ignoranti eccetera. Va bene.

Ci pensavamo mentre leggevo Guerra e Pace. C'è un punto dove russi e francesi si trovano faccia a faccia. Sulla linea come si dice. 
E i soldati si guardano in faccia e si scambiano insulti: i russi dicono al diavolo voi e Bonaparte. E i francesi ma come vi permette è l'imperatore,  Sacré nom ...
Le solite cose.
Ma a un certo punto scoppiano a ridere tutti francesi e russi "che ormai sembrava che si dovessero scaricare i fucili e far saltare le cariche per tornare tutti alle proprie case".

Ecco. Questa storia dei balconi mi è piaciuta perché è stato un momento cosi. Dove tutti abbiamo sempre un po' i fucili carichi nella vita frenetica di oggi e quel canto, stonato trash quello che volete, è stato un po' come quella risata. 
Ovviamente parlo per me.
Un momento liberatorio commovente e bellissimo. Un momento sospeso di vicinanza.

"Ma i fucili rimasero carichi" aggiunge il grande vecchio.
Trovare le risposte della quarantena in Guerra e Pace.

Biot

Nella guerra dei bottoni le bande rivali (di bambini) si prendono a sassate e i vincitori come simbolo, le guerre sono fatte anc...