lunedì 31 dicembre 2018

Fremono come il ragno

essi indovinano le borse nelle tasche, fiutano gli orologi nei taschini; l’oro e l’argento hanno per loro un odore. Vi sono ingenui borghesi di cui potremmo dire che han la faccia di gente derubabile e che quegli altri seguono con pazienza; al passaggio di un forestiero o di un provinciale fremono come il ragno.

Come descrive Hugo i borseggiatori.
Fremono come il ragno.
I Miserabili, V.H.

domenica 30 dicembre 2018

Personaggi secondari

Che belli che sono i personaggi secondari nei romanzi. Anzi neanche, quelli che sono gli assistenti dei personaggi secondari, poco più che comparse. Di solito sono descritti in mezza paginetta, qualche tratto.
Insomma non contano un cazzo, in sintesi.
Non sono le Fantine, i Marius, i Jean Valejean, i Javert che sono dei Titani.

Mi piacciono le perpetue del vescovo di Digne preoccupate delle loro posate d'argento, la cameriera del signor Mabeuf alla quale Hugo dedica pochissime righe. E dato che sa leggere, cosa che doveva essere rara, la chiama Mamma  Plutarco e le mette in bocca una riflessione bellissima sulla lettura ad alta voce.

Il signor Mabeuf non mancava di piaceri innocenti, poco costosi e inattesi che la minima occasione gli forniva. Una volta mamma Plutarco leggeva un romanzo in un angolo della stanza e leggeva forte, sembrandole così di capire meglio. Leggere forte, è affermare a se stessi la lettura; vi sono persone che leggendo ad alta voce, sembrano dare a se stessi la parola d’onore di quanto leggono. I Miserabili V.H. 👀🇫🇷🇫🇷🥀

venerdì 21 dicembre 2018

Alfonsina

Sotto il mio ufficio, in via Ventura a Milano, vedo spesso una macchinone grigio metallizzato e sul tetto ha quelle specie di V di metallo per trasportare le biciclette.
Sulle fiancate la scritta ALFONSINA. 
Un giorno ho fatto anche una foto e l'ho inviata a una cara amica che è stata una promessa del ciclismo. Avevo messo anche delle faccine 😍😃😃 tipo "che buffo nome" per un team di ciclisti. E poi saluti e baci corriamo ancora insieme. Ciao.
Pensavo a uno sponsor: che so tagliatelle Alfonsina.
Dopo anni per caso, arrivo a questo link: 
Inizio a leggere, ore di leggere la vita di Alfonsina Strada.
Non era quindi una marca di pasta.
Alfonsina Strada  corso in tutta Europa. Anche in Russia!
Nel 1924 ha partecipato al Giro d'Italia. Ripeto 1924.
Si è sposata, perché usava così, e incredibilmente il marito l'ha sostenuta. Alfonsina ha continuato a pedalare tutta la vita. A Milano in via Varesine ha aperto un negozio di bici con il marito.
Finito con la bici, si è comprata una Guzzi strepitosa. Poi una caduta stupida sulla Guzzi, quelle cose un po' beffarde che a volte capitano alle persone che vivono una vita pericolosissima, l'ha portata via.
A volte le storie fanno il loro giro come il vento ma se sono belle ritornano prima o poi. #alfonsinativogliobene
La vita felice di Elena Varvello.

Romanzo bellissimo. Con un incipit dove già  si capisce tutto. 
Buio, il freddo. La notte, il bosco.
Non un filo di luce. 
E un ragazzo, Elia, che diventa uomo. 
Mi ha fatto venire in mente per antitesi Mignon è partita.
Un film di tanti anni fa di Francesca Archibugi. 
Anche lì c'è un ragazzo; Giorgio, che diventa grande però nel sole di Roma, in una famiglia numerosa e incasinata. Anche questa con i suoi segreti. 



 

  

La bambola delle signorine

Cosette aveva oltrepassato tutti i limiti, attentando alla bambola di quelle “signorine”.

Una zarina che vedesse un mugik provarsi il gran cordone azzurro del figlio imperiale non avrebbe una faccia diversa.

I Miserabili V.H.

giovedì 20 dicembre 2018

Imprecare contro i cavalli

La diligenza si mise in moto: oltrepassata la barriera, il vetturale tentò di attaccar discorso, ma il viaggiatore rispondeva soltanto a monosillabi tanto che quegli decise di fischiare e di imprecare contro i cavalli.
I Miserabili V.H.

Invece uno dei servitori di Cicikov faceva dei ragionamenti coi suoi cavalli.

martedì 18 dicembre 2018

Napoleone

Napoleone, questo cupo atleta del pugilato della guerra.

La chose de Waterloo

Bauduin tué, Foy blessé, l’incendie, le massacre, le carnage, un ruisseau fait de sang anglais, de sang allemand et de sang français, furieusement mêlés, un puits comblé de cadavres, le régiment de Nassau et le régiment de Brunswick détruits, Duplat tué, Blackmann tué, les gardes anglaises mutilées, vingt bataillons français, sur les quarante du corps de Reille, décimés, trois mille hommes, dans cette seule masure de Hougomont, sabrés, écharpés, égorgés, fusillés, brûlés ; et tout cela pour qu’aujourd’hui un paysan dise à un voyageur : Monsieur, donnez-moi trois francs ; si vous aimez, je vous expliquerai la chose de Waterloo !
I Miserabili, V. H.

lunedì 17 dicembre 2018

Un tacchino fa la ruota

una buca per il letame, zappe e pale, alcuni carretti, un vecchio pozzo con la pietra e la manovella di ferro, un puledro che salta, un tacchino che fa la ruota, una cappella sormontata da un piccolo campanile, un pero fiorito a spalliera sul muro della cappella, ecco il cortile la cui conquista fu un sogno di Napoleone. Se avesse potuto impadronirsene, quest’angolo di terra gli avrebbe forse dato il mondo. Alcune galline vi sparpagliano col becco la polvere: si sente un brontolio: è un grosso cane che digrigna i denti e sostituisce gli inglesi.
I Miserabili, V. Hugo

venerdì 7 dicembre 2018

Carattere grande

Io amo leggere e amo anche i libri in ogni loro aspetto: Il contenuto, l'autore a volte, l'oggetto libro, le storie delle case editrici e degli editori. Quest'anno ho parlato tanto con alcuni traduttori e mi affascina molto questo duro e bellissimo lavoro.

Per la traduzione de I Miserabili è andata così. Chiedo a Torino al librario della Feltrinelli che traduzioni avete?
Mi fa vedere un edizione Mondadori, e due volumi Einaudi impacchettati. Chiedo se posso aprire la confezione di plastica per vedere la grandezza del carattere.
No.  (NO comment)
Allora mi dia questa di Mondadori che ha un carattere grande.
Gli occhiali progressivi funzionano benissimo ma invecchiando comunque faccio più fatica a leggere. Torno a casa e cerco di scoprire se ho fatto una stupidata e scopro una storia bellissima.

La traduttrice Marisa Zini di Torino è stata l'insegnante privata di Primo Levi e questa cosa mi piace tantissimo. Ne parla Primo Levi stesso nel bel libro di Giovanni Tesio, il papà di Enrica Tesio,  Giovanni Tesio ha scritto un bel libro intervista a Primo Levi e dice:

"E dunque hai sostenuto l’esame come privatista alla Rignon e poi sei passato al ginnasio? Sí, al D’Azeglio. Ma come ti dicevo la prima ginnasio l’ho fatta privatamente. Certo, con Marisa Zini a farti lezione".

Io che vi parlo: conversazione con Primo Levi, Giovanni Tesio, Einaudi.

Quindi a volte sono fortunata e delle scelte un po' così si rivelano delle grande intuizioni.

lunedì 3 dicembre 2018

I miserabili

"Il bello è altrettanto utile dell’utile.» E dopo un attimo di silenzio: «Più ancora, forse».

Raskolnikov

Calendario dell'avvento.
1/25 Il primo libro che ho letto è stato Delitto e Castigo. E adesso che lo sto riaprendo mi è tornata voglia di rileggerlo. La cosa che mi ricordo che mi ha stupito tanto è che è un libro dove fa caldissimo. È ambientato a luglio.
E io che non sapevo niente della Russia allora, ma anche adesso, pensavo che facesse sempre freddo come quelli che mi hanno chiesto se a Mosca questa estate c'era la neve. La Russia signori è lontana.
E dato che si chiama Delitto e Castigo non ritengo sia spoiler dire che viene ammazzato qualcuno.
Una volta in pausa pranzo sono stata cazziata perché parlavo del film Dunkirk e qualcuno mi ha detto "non spoilerare".
La seconda guerra mondiale non è spoiler.
E poi mi sono imbattuta in un dei più grandi misteri del leggere i russi: a un certo punto viene a tutti la febbre cerebrale.
E muoiono.
Ma cos'è? Io ho due amici carissimi medici ma quando li vedo dobbiamo parlare già di così tante rotture di palle che non posso disturbarli pure con la febbre di Raskolnikov. Ultima cosa quando ho visto Damiano, il cantante dei Maneskin ho pensato eccolo Raskolnikov è così. 😁 #avventosovietico #auguriateefamiglia 1/25

Romanzi non finiti

Mi piacciono i romanzi non finiti e Romanzo teatrale è un romanzo non finito, come tante opere di Bulgakov.
Una figura strepitosa di Romanzo teatrale è Poliksena Toropeckaja segretaria del teatro che è incaricata tra le altre cose di rispondere ai questuanti al telefono che vogliono i biglietti del teatro gratis.
E nessuno si sognerebbe di entrare in un negozio di alimentari e di prendere un barattolo di aringhe senza pagare dice Bulgakov. In teatro invece...
#avventosovietico 2/25

Raskolnikov

Calendario dell'avvento.
1/25 Il primo libro che ho letto è stato Delitto e Castigo. E adesso che lo sto riaprendo mi è tornata voglia di rileggerlo. La cosa che mi ricordo che mi ha stupito tanto è che è un libro dove fa caldissimo. È ambientato a luglio.
E io che non sapevo niente della Russia allora, ma anche adesso, pensavo che facesse sempre freddo come quelli che mi hanno chiesto se a Mosca questa estate c'era la neve. La Russia signori è lontana.
E dato che si chiama Delitto e Castigo non ritengo sia spoiler dire che viene ammazzato qualcuno.
Una volta in pausa pranzo sono stata cazziata perché parlavo del film Dunkirk e qualcuno mi ha detto "non spoilerare".
La seconda guerra mondiale non è spoiler.
E poi mi sono imbattuta in un dei più grandi misteri del leggere i russi: a un certo punto viene a tutti la febbre cerebrale.
E muoiono.
Ma cos'è? Io ho due amici carissimi medici ma quando li vedo dobbiamo parlare già di così tante rotture di palle che non posso disturbarli pure con la febbre di Raskolnikov. Ultima cosa quando ho visto Damiano, il cantante dei Maneskin ho pensato eccolo Raskolnikov è così. 😁 #avventosovietico #auguriateefamiglia 1/25

Monsignore

Il giocatore l'ho letto da giovane, credo in un pomeriggio, nelle edizioni Bompiani dei classici che vendevano con L'espresso negli anni '80.

Non capivo perché quando l'ho riletto in questo anno russo mi veniva in mente l'ufficio di collocamento. A proposito esiste ancora? Poi rileggendolo ho capito. A un certo punto il protagonista si arrabbia tantissimo e dice:

"Io ci sputo nel caffè del vostro Monsignore!"

Allora ho capito. Quando ero una bambina mi ricordo che quando qualcuno perdeva il lavoro si andava dal Monsignore. Mia nonna, donna devota, lo diceva a mia mamma con un po' di rimprovero perché non ci rifiutavamo di rivolgerci al Munsignur.
Era causa di mio papà e delle sue idee rosse, di giustizia e odio delle raccomandazioni. Per anni ho creduto che i Monsignori fossero una specie di agenzia interinale.
Innocenza benedetta. 3/25

sabato 1 dicembre 2018

Delitto e Castigo 1/25

Calendario dell'avvento.
1/25 Il primo libro che ho letto è stato Delitto e Castigo. E adesso che lo sto riaprendo mi è tornata voglia di rileggerlo. La cosa che mi ricordo che mi ha stupito tanto è che è un libro dove fa caldissimo. È ambientato a luglio. 
E io che non sapevo niente della Russia allora, ma anche adesso, pensavo che facesse sempre freddo come quelli che mi hanno chiesto se a Mosca questa estate c'era la neve. La Russia signori è lontana.
E dato che si chiama Delitto e Castigo non ritengo sia spoiler dire che viene ammazzato qualcuno.
Una volta in pausa pranzo sono stata cazziata perché parlavo del film Dunkirk e qualcuno mi ha detto "non spoilerare".
La seconda guerra mondiale non è spoiler.
E poi mi sono imbattuta in un dei più grandi misteri del leggere i russi: a un certo punto viene a tutti la febbre cerebrale.
E muoiono.
Ma cos'è? Io ho due amici carissimi medici ma quando li vedo dobbiamo parlare già di così tante rotture di palle che non posso disturbarli pure con la febbre di Raskolnikov. Ultima cosa quando ho visto Damiano, il cantante dei Maneskin ho pensato eccolo Raskolnikov è così. 😁 #avventosovietico#auguriateefamiglia 1/25

Avvento sovietico



Calendario dell'avvento con i 25 libri russi che ho fatto bene a leggere. 
Non sono né delle recensioni perché non sono capace né delle critiche (che prova tu a scrivere e ti passa subito la voglia di stroncare, parola orrenda). 
Solo cose belle che tra poco è Natale. 🎄🎄🏂 
Cose brevi anche che c'entrano con il libro certo, la Russia ma anche la campagna pavese dove sono nata. 
Forse sono la stessa cosa. #avventosovietico #auguri #auguriateefamiglia

Biot

Nella guerra dei bottoni le bande rivali (di bambini) si prendono a sassate e i vincitori come simbolo, le guerre sono fatte anc...