venerdì 30 luglio 2010

Fughe da fermo

Sempre ritornano.
Lungo il loro sentiero, tra la tana del riposo e la scrivania del lavoro,
gli unici animali capaci di fare ogni giorno la stessa strada ...
Questo è l’inizio di un articolo di Repubblica di qualche tempo fa.
Mi ha sconvolto.
Spesso ho avuto l’impressione di percorre la stessa strada.
Come un criceto nella sua ruota…
Una London eye, una ruota panoramica dentro Città Studi.
Ed ora l'estremo opposto: Bonola.
Questo studio dimostra che gli umani mostrano
grande regolarità e nei tre quarti dei casi entro
un raggio di 10 chilometri
Perfetto.
I miei dieci chilometri si srotolano tutti tra Argonne-Conte rosso-
Viale Romagna-Viale Corsica.
In fondo sono anche queste connessioni, reti, network.
Sarebbe bello vedere dove arrivano invece le mail.
Contano? Fanno media?
Allora i miei dieci kilometri aumentano.
Lo studioso che ha presentato questo lavoro
aveva ipotizzato che gli umani seguissero
un modello simile alla "passeggiata casuale" o al "volo di Lévy",
che descrive il percorso dei pesci negli oceani.
Se rinasco e rinasco nel corpo di un umano di questo secolo
e di questa parte del mondo,
voglio studiare il percorso dei pesci negli oceani
e il volo di Lévy.
Uno dei miei libri preferiti si chiama: Fughe da fermo di Edoardo Nesi.
Non è un caso allora.

Torni a fare l'essere umano

Leggo su Il Venerdì di Repubblica una bella intervista a Moni Ovadia.
Lo Shabbat è il più grande regalo che il ebrei abbiano fatto al mondo...
Festeggiare il sabato significa significa uscire dall'alienazione.
Non produci, non consumi.
Non induci a produrre.
Non induci a consumare.
Torni a fare semplicemente l'essere umano.
Siedi a tavola, preghi, canti,ascolti le domande dei tuoi figli.
Un altro vegetariano che mi piace un sacco.

lunedì 26 luglio 2010

Sputi

Questa mattina metro semivuota.
Aria condizionata e la fugace sensazione
che questo Paese può essere civile. A tratti.
Dopo pochi secondi che sono seduta sento
PACK, PACK, PACK.
Due zingare sedute vicino a me
masticano chewingum.
Fanno bolle pazzesche che scoppiano.
Arrivate a Buonarroti.
Le porte della metro si aprono.
Escono.
Ma prima di varcare la porta sputano nel vagone.
Gli zingari sono affascinanti solo nelle canzoni
di De André.

venerdì 16 luglio 2010

Metropolitana

Metropolitana affollata.
30 gradi.
No aria condizionata.
Una zingara urla: Sigggggggnori datemi una moneta piccola.
Piccolaaaaaaaaaaaa
Stipati come i polli nelle gabbie,
leggo un libro che parla di polli e di animali
uccisi in modo disumano
per riempire i nostri frigoriferi.
Questo libro
mi farà diventare vegetariana.
Vegetariana per sempre.
Sopra la mia testa questo cartello:
LA TUA VITA HA STILE?

Biot

Nella guerra dei bottoni le bande rivali (di bambini) si prendono a sassate e i vincitori come simbolo, le guerre sono fatte anc...