venerdì 27 dicembre 2019

Furore

Stanotte ero sveglia ancora alle tre. E niente, ho finito Furore e sono un po' sotto shock.
Per il libro che è bellissimo, perché nulla è cambiato nella realtà.

Lo shock è doppio perché l'ho voluto leggere subito dopo Alla ricerca del tempo perduto.
E sono sconvolta dall'Uomo e dalla sua infinita capacità di raccontare storie, di modellare mondi. 
E che il libro più comunista che ho letto lo ha scritto un americano.
E che una delle figure femminili più belle dell'universo mondo è Ma' di Furore che pensavo fosse l'ennesimo libro di uomini. E invece...
La foto è della mia amica Laura che ha trovato nella sua casa i libri di Steinback del suo papà.
E anche a me è venuto in mente mio papà e le nostre sere a guardare i western.
Io che mi impressionano e lui che diceva, ma guarda che è salsa di pomodoro e quelle scene le hanno girate vicino a Voghera.

La povera gente

“Sto imparando una cosa importante,” disse. “La sto imparando ogni momento, tutt’i giorni. Quando stai male o magari hai bisogno o sei nei guai… va’ dalla povera gente. Soltanto loro ti danno una mano… soltanto loro.” La porta a rete sbatté dietro di lei.

giovedì 26 dicembre 2019

Tu non mi piaci

 “Terra buona, dici? E nessuno la coltiva?”
 “Proprio così. Terra buona e loro niente! Pensa come ti fa rodere il sangue, ma questo non è niente. Lì la gente ti guarda strano. Ti guardano e hanno la faccia che dice: ‘Tu non mi piaci, figlio di puttana’. Arrivano i vicesceriffi e ti strapazzano. Metti che sei accampato lungo la strada, quelli ti fanno sloggiare di corsa. Gente che glielo vedi in faccia quanto ti odiano. E… ora ti dico una cosa. Ti odiano perché si spaventano. Sanno che quando uno ha fame, la roba da mangiare se la piglia a tutt’i costi. Sanno che lasciare quella terra incolta è una bestemmia e che qualcuno finirà per pigliarsela.

martedì 24 dicembre 2019

Scaldali

Ho viste decine di scene di "acquisto auto" nei film americani.
Se leggete Furore trovate una scena di "acquisto auto" descritta a parole.
E uno può farsi un'idea, secondo me, su cosa vuol dire scrivere.

Sono simulati dei discorsi tra cliente e venditore, senza virgolette, senza separazioni.
Pezzi di discorso del venditore e il suo assistente che fa da buttadentro nella concessionaria e lui, il capovenditore, che li "stende".
In mezzo a queste conversazioni ci sono una raffica di nomi di auto e pezzi di contrattazione con i clienti che alla canna del gas vendono tutto, pure i muli, per scappare in California.
Molte delle frasi usate dal venditore credo che facciano parte di molti prontuari di vendita anche oggi. 
Tipo: 

Tieni d'occhio la moglie. Se alla moglie piace, il marito è fottuto.
Falli sentire in obbligo.
Scaldali.
Ma la mia preferita è: Garanzia? Noi garantiamo che è un'automobile. 
E con questo auguri e buoni acquisti dell'ultimo minuto a tutti.

Quanta realtà. 
Furore, J. Steinback, Bompiani 🇺🇸🌽🍔🍟

domenica 22 dicembre 2019

venerdì 20 dicembre 2019

Anno americano

Sono tre anni che in questo periodo decidiamo io e una mia collega che libri leggere per l'anno che sta arrivando.
Libri prevalentemente di un solo paese.
C'è stata la Russia, poi la Francia.
Ogni mattina in ufficio in pausa caffè  o alla fine della pausa pranzo ci diciamo: dove sei arrivata? ma hai letto? 
Non so come ma funziona leggere insieme, aspettarsi e mandarsi ogni giorno pezzettini del libro che si stanno leggendo insieme via Whatsapp. È molto bello. Un microgruppo di lettura di ufficio ti cambia veramente la giornata.

Dopo un anno di Francia e sei mesi di Recherche abbiamo deciso che abbiamo bisogno di realtà. Ruggine, fango e hamburgher: quindi anno nordamericano.
Ogni anno ha un nome. 
Quest'anno in onore di Salinger si chiamerà l'anno dei pesci banana.


Descrizioni totali del mondo

 «La prima cosa che colpisce leggendo i grandi romanzieri dell’Ottocento – e soprattutto Dickens e Balzac – è la naturalezza (l’incoscienza, si starebbe per dire) con cui essi intraprendono la descrizione totale del mondo che li circonda. Armati di un potere d’assorbimento che ha limiti vertiginosi, di una capacità d’osservazione che di capitolo in capitolo si affila anziché smussarsi, li vediamo affrontare le moltitudini con un ardore, una candida avidità che oggi abbiamo dimenticato, e alla quale ci si riaccosta quasi con sollievo»
Fruttero 1959 cit. da http://www.claudiogiunta.it/2019/12/su-opere-di-bottega-di-fruttero-e-lucentini/

lunedì 16 dicembre 2019

Un'età felice

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C’è un’età felice, tra la giovinezza e la vecchiaia, in cui un uomo può permettersi di non prendere la propria vita come un fatto personale. È ancora lontana la mano ingiallita che conterà e riconterà, meschina o malinconica, il mucchio di spiccioli ormai inalterabile, mentre l’appassionato e capriccioso egocentrismo con cui ieri guardavamo noi stessi recitare importantissime parti al centro di palcoscenici immaginari, ha cessato di opprimerci con la sua pre-copernicana invadenza. Chi è Fruttero, in quest’età leggera? chi è Lucentini? Ma niente, nessuno, chiunque. La cosa è priva di ogni interesse, conta soltanto ciò che si fa da un giorno all’altro, da un mese all’altro, e soltanto mentre lo si fa; l’unico orgoglio è di essere infine riusciti a non sentirsi eroi, personaggi, protagonisti…

Carlo Fruttero, citato da Claudio Giunta in Su “Opere di bottega” di Fruttero e Lucentini
Domenicale del Sole 24 ore (8/12/2019)

Biot

Nella guerra dei bottoni le bande rivali (di bambini) si prendono a sassate e i vincitori come simbolo, le guerre sono fatte anc...