"Il conducente dell’auto sembrava a disagio a nome dell’intero popolo russo, e si mise una mano nella tasca della giacca. Per un secondo pensai che stesse per tirare fuori un’altra pistola, invece era una fiaschetta. Me la offrí. — Medicina russa! – disse in inglese, e rise.
— Grazie, – risposi in russo. Bevvi un sorso, era vodka.
— Ma come, sei russo? – chiese l’uomo.
— Diciamo di sí, – risposi.
Allora lui scosse la testa con aria schifata come per dire che in tal caso avrei dovuto sapermi difendere".
Quanto mi fa ridere questo libro. Ridere bene, non sghignazzare ma ridere sommessamente, con malinconia.
Poi penso a quanto talento hanno Masha Gessen e suo fratello Keith autore di questo libro. Che bello deve essere avere un fratello.
E che bella questa copertina con le betulle e la Dacia capovolte.
Keith Gessen Un paese terribile, Einaudi.
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