venerdì 1 novembre 2019

I giorni dei morti

Che giorni brutti questi dei morti. 

E mi è tornata in mente una cosa che avevo scritto sul cimitero. Eccola qui. Era un compito su una frase che dice Voland, il diavolo del Maestro e Margherita. 

Compito: Verrà il mondo della verità?

Sì. Non era possibile avere un altro punto di vista. Semplicemente non c’erano altre possibilità. Si era cattolici e basta nel paese in cui sono cresciuta.C’era l’oratorio o la Piazza. C’era la cooperativa dei Bianchi e la bocciofila dei Rossi.
Gli atei forse c’erano ma io non li vedevo. C’era l’oratorio di Sant’Agnese e i capelli cresciuti all’improvviso che le coprivano le vergogne. 
C’era la morte a volte e l’angelo che spezza le catene. Il prete e l’inno il signore è il mio pastore, il signore è il mio vincastro. Mia nonna quando le ho spiegato che cos’era il vincastro non ci credeva, pensava fosse un profumo, non ci poteva credere che una parola così bella fosse un oggetto umile, nostro, della 
E poi c’era il cimitero. L’altro mondo quello vegetale: il muschio, le api e i favi dietro il marmo delle tombe. Le donne col Vetril e il Sidol per pulire le cornici delle fotografie. Era quello il momento dove interrogarsi se c’era il mondo della verità. Certo che c’era. E sapeva di incenso, di Sidol e di vincastro. E non poteva essere il posto dove finiva tutto. 
Poi ho sposato un comunista, come il libro di Philip Roth. Un trotkyzsta duro e puro che da tempo ha smesso consapevolmente di credere alle fandonie su Dio. Ogni giorno da vent’anni tutte le mie idee religiose passano sotto il maglio del materialismo storico.
Dai è il 3 febbraio mangia un pezzo di panettone che è San Biagio SanBias pruteg la buca e il nas.  Sei superstiziosa non religiosa. Io i figli li battezzerei non si sa mai, quella cosa del limbo. E se è vero? 
E anche io vorrei finirla lì su Dio come Woland quando dice che non c’è bisogno di nessun punto di vista è semplicemente esistito e basta.
Una domenica di maggio, portavamo le bambine al cimitero a trovare il nonno. Anzi diciamolo bene: mio papà. E Maddalena, 4 anni, ha chiesto Papà ma che cos’è il cimitero? Avevo i fiori in mano, la spugna e tutte quelle cose che ti fanno illudere che ci si possa prendere cura di chi non c’è piu. Mi si è fermato il respiro e ho pensato adesso le dice che non c’è niente. Che finisce tutto. Che la morte è la morte, non c’è nessuno dio, nessun angelo e nessun perdono. Che il nonno non c'è più.

Il cimitero è un posto in cui si viene a pensare, Maddalena. 

Mi è sembrata una risposta onesta oggi direi russa per la cura con la quale è stata scelta. Risposta  onesta da vero trotzkysta  per chi pensa che il mondo della Verità non verrà mai  e onesta per chi ha ancora tutta la vita per domandarselo.

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