E, di sera, non pranzavano in albergo, dove le lampade elettriche, inondando di luce la grande sala da pranzo, la trasformavano in una sorta d’immenso d’immenso e meraviglioso acquario che chiamava la popolazione operaia di Balbec, i pescatori e anche le famiglie piccoloborghesi, invisibili nell’ombra, a schiacciarsi contro la sua parete di vetro per contemplare, lentamente ondeggiante in turbini d’oro, la vita lussuosa di quella gente, per i poveri non meno straordinaria di quella dei pesci e dei molluschi più strani (una grossa questione sociale: sapere se la parete di vetro proteggerà sempre il festino degli animali meravigliosi, se l’oscura folla che scruta avidamente nella notte non verrà a coglierli nel loro acquario e a mangiarseli).
Alla Ricerca del tempo perduto, M.P. 🇫🇷❤
Romanzo pubblicato nel 1918.
Non lontanissimo, in Russia, qualcuno aveva rotto il cristallo dell'acquario.
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