domenica 12 novembre 2017

Fantasmi: Franco Basaglia.

Credevo di trovarmi di fronte a poche persone per discutere e polemizzare su argomenti che parlano della lotta che voi conducete all’interno del movimento studentesco e noi all’interno degli ospedali dove io sono la bella bestia, attorniato da tante persone che vogliono sapere da me non so che cosa. Direi forse che questo è il risultato di una pubblicizzazione di cui sono stato oggetto. Io sono diventato famoso perché ho “aperto” un ospedale psichiatrico, e tutti i giornali hanno scritto che io sono il liberatore dei matti, che io sono il fantasma buono che si mette al posto del cattivo; poi c’è stata la maggior fortuna: l’incriminazione. Era successo qualcosa per l’istituzione, quindi ero portato alle stelle; e oggi sono diventato una vedette del mondo borghese chiamata un po’ dappertutto: da studenti, da socialdemocratici, da comunisti ecc., un po’ da tutti, perché tutti vogliono sapere cosa si deve fare, cosa si può fare – e anche questo è un altro modo per distruggere un’esperienza. Penso che oggi “io” sono un’istituzione, e si ha a che fare più col mio fantasma che con me. Direi quindi che il pubblico che è qui presente e vuol sapere, discutere su determinati problemi, si aspetta da me qualche cosa che io non posso dare.

La città dei matti, John Fott,  Feltrinelli

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