lunedì 16 gennaio 2017

Cuoche mute

A volte gli sceneggiati.
Sto rileggendo Una stanza tutta per gli altri di Alicia Gimenez B. perché parla del diario della cuoca di Virginia Woolf.
Non è il vero diario.
È un diario inventato.
E mi è venuto in mente quando ho letto quella meraviglia di La cuoca di d'Annunzio, libro dove si ricostruisce il dialogo tra il Sommo e la sua cuoca. Veneta ovviamente. 
Di lei zero biglietti, al Vittoriale sono conservati tutti i bigliettini di D'Annunzio che vuole i Can-nel-lo-ni, la salsa verde e via.
Quindi è un dialogo per modo di dire perché è unilaterale.
Sono gli stessi anni più o meno 1916-1934.
Perché gli sceneggitati, perché sono gli anni di Dowton Abbey e della sua cuoca, la signora Patmore. Quanto amore.
Tutto questo per dire viva le cuoche "mute" di tutti i tempi.
Non scrivevano loro.
Forse non sapevano neanche leggere.
Mentre si celebra il cuoco maschio, lo Ur-chef che deve essere cattivo, brutalizzante direi e non si capisce perché, viva le cuoche mute di tutti i tempi. 
Che non avevano neanche gli elettrodomestici!





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