martedì 18 settembre 2012

Sbirciare

Sono seduta in metro.
Tutti sul mio lato stanno spippolando con il telefono.
Io Twitter, le mail dell'ufficio, i giornali (tramite Twitter) e il blog.
Scrivere con il tablet sul blog mi fa arrivare in un soffio dall'altra parte della città dove anche le fermate hanno nomi strani.

Qt8

Uruguay

Un distinto signore si mette in piedi apposta per leggere cosa sto scrivendo.
E mi viene in mente di utilizzare la mia lettura di Cinquanta sfumature di grigio.
L'unica che mi viene in mente.

E come diceva Jannacci: "e vedere che faccia che fa".
Ma arrivo a Uruguay.


Post scriptum
Spippolare vuol dire "sgranare". Si dice dell'uva, delle pannocchie.
E' interessante questo uso relativo al cellulare.
Non che la trovi una bella parola ma mi sembra comunque un termine "corretto", appropriato.
Un po' di Twitter, un po' di Youtube, qualche "grano" di Facebook.
O forse "spippolare" a che che fare con il modo in cui si tengono le dita quando si scrive su un touch. O si "pizzica" lo schermo, come a prendere un acino di uva.
Gesto "nuovo" che le mie figlie, nate nel nuovo millennio, sanno fare benissimo.

De Mauro dixit:

spip|po|là|re - RE tosc., parlare, leggere, recitare, comporre, suonare con grande scioltezza e disinvoltura o, anche, di getto, rapidamente.

Suonare con grande scioltezza e disinvoltura.
Questo mi piace.



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