domenica 22 aprile 2012

Azzorre

Musica jazz bassa. Sabato mattina presto.
La Feltrinelli di Corso Buenos Aires sembra un tempio.
Un tempio di culti giusti: i libri, la musica, il cibo.
Ottima colazione al bar del piano interrato.
Sì è una buona idea buttarsi sul food.
Due dei tre libri che compro ogni mese sono e-book.
Nel tavolino di fianco al mio due signore, sui settanta guardano delle guide.
Azzorre.
Una delle due signore è curatissima.
Capelli cotonati bianchi, gran collana.
L'altra è più dimessa.
Vestiti, occhiali, scarpe ordinari.
Una suora senza velo.
Sento che parlano di Azzore. E del fatto che ci sono sempre venticinque gradi.
Provo simpatia.
E mi sembrano "belle" lì ad organizzarsi questo viaggio.
Poi una delle due, la suora, tira fuori un giornale.
Uno di quelli con i titoli beceri, violenti che vomitano odio.
Il bel quadretto di prima va in pezzi.
Ma come? Tutte carine lì a scegliersi il viaggio e poi leggete quei giornali?
Giornali i cui direttori sono apparentemente garbati in TV. Bella sintassi e ottime giacche.
Giacche da signori.
Poi vanno nelle loro redazioni e giù a vomitare odio.
Improvvisamente anche la bella signora cotonata non mi sembra più così elegante.
Le parole sono importanti.
Soprattutto quelle che si leggono.
Soprattutto quelle che si leggono in libreria.
Mi trovo ad augurarmi un improvviso peggioramento nel bel cielo delle Azzorre.

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