Quanto mi è piaciuto questo romanzo. Non lo so dire, di solito riesco a mettere insieme qualche cosa da dire.
Questa volta no.
Ho avuto un déjà vu: io alle medie che leggo La ragazza Bube e penso a me che bella cosa che è leggere, non lo sapevo.
Che bella questa Torino della fine degli anni '60, le contestazioni solo accennate, la protagonista, Maria Cristina, che vuole disegnare, il maschilismo di certi fratelli e di certi padri.
Anche io voglio disegnare gli alberi con le gemme.
E le fragole metà bianche e metà rosse.
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