lunedì 26 novembre 2018

È finito.

Post conclusione anno russo. 🇷🇺🇷🇺❤😭😍
E' finito.

Questa storia dell’anno russo è nata così: con uno schiaffo, anzi due. Pensandoci adesso in un modo moooolto russo.
Il primo me lo ha dato Mauro dicendomi che era ridicolo che io parlassi sempre di libri e poi non avevo neanche letto i russi. BOOM!

Secondo schiaffo Elena la mia collega, donna di numeri e grandissima lettrice, un genio totale che un giorno con una discreta asprezza, tipica sua, mi ha detto ma che cazzo leggi le biografie. Leggi le opere.

A volte riconosco la verità anche quando fa male e allora è iniziata questa idea di leggere solo romanzi russi. Insomma un progetto che parte dall’ignoranza, la mia. Elena e Mauro avevano letto tutto.

Le regole che io e Elena ci siamo date sono state poche ma ferree: leggere solo le opere, niente critica (di nascosto io ho tradito questa regola), definire un numero di pagine più o meno giornaliero e rispettare una lista di titoli decisi insieme. Come? Aprendo wikipedia pagina Capolavori della letteratura russa. Ma appena abbiamo deciso di partire con Dostevskij una incredibile forza di attrazione ha iniziato a far turbinare un sacco di eventi russi intorno a noi.

E qui c'è la meravigliosa forza della rete poiché moltissimi miei contatti hanno iniziato a inviarmi segnalazioni di spettacoli teatrali, film, presentazioni di libri e corsi di letteratura russa. Ho anche ereditato una biblioteca russa, grazie ancora Angelo Cimarosti.

Prima di tutto la mia libreria di quartiere che ha organizzato una lettura dei  Racconti di un giovane medico di Bulgakov, da parte di Paolo Nori che li ha tradotti per Marco Y Marcos. Incontro importante.

Paolo ha un bel accento emiliano e mentre legge apre le braccia e a volte si tocca il cuore come a dire dai state con me che la vediamo 'sta Russia. Il suo accento, la sua passione hanno semplificato, avvicinato e reso tutto meno astruso, più vicino tanto che sembravano i racconti di un giovane medico della Lomellina, della campagna pavese e non della lontanissima Russia.
E da lì è nata una grande febbre come dice Manganelli

Non ha senso, secondo me, dire quali siano i romanzi più belli perché appunto, basta aprire Wikipedia. E poi sono gusti. E nulla è più noioso di una discussione riguardo la superiorità dei I fratelli Karamazov o di Delitto e castigo.

L’amore, l’interesse, la passione nascono sempre da scintille, scintille che sono sempre personali.
Qualcosa che leggi e ti parla, ti risuona. Mai mi sono sentita più vicina nella vita a quello che scriveva un giovane medico nel Caucaso nel 1919, dove Bulgakov ha scritto i suoi racconti. Quel medico ero io, i suoi pazienti, il suo manuale di anatomia e la sua faccia giovane giovane.

Quindi come alcuni mi hanno chiesto vi consiglio se volete 5 cose, brevi, meravigliose che hanno una forte probabilità di farvi innamorare della letteratura russa:

1. I racconti di un giovane medico di Michail Bulgakov
2. La sparatoria di Puskin
3. La steppa di Cechov
4. Il cappotto di Gogol’

E se si accende qualche cosa, ed è molto probabile, allora può darsi che vi venga voglia di leggere anche qualche cosa di più lungo e allora leggete Il Maestro e Margherita perché è una delle cose più belle che potete fare.

Adesso ho capito che devo smettere perché oggi attraversando la strada ho immaginato che mi venisse incontro una tarantas, e gli alberi di viale Argonne mi sono sembrate betulle. Russia del mio cuore, sei stata una delle cose più belle della mia vita.

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