domenica 17 giugno 2018

Questo Dostoevskij galleggia

È stato bello ieri in libreria ascoltare il professor Malcovati. Ho scoperto che ha insegnato russo anche all'università di Pavia ma allora, quando studiavo lì, non piegavo ancora verso la Russia.
Anzi la Russia non esisteva.
Ieri ci ha un po' strapazzato come fa lui. Con quel sadismo che a me diverte molto anche se a volte sei lì in bilico tra lo mando a fare in culo o rido?
Sicuramente avete letto X questo passo che dice... e tutti in silenzio, ansia palese. ALLORA VADO VIA.
Ma cosa siete venuti a fare se non avete letto y? Il problema è che se dici sì l'ho letto poi non ti molla e ti fa domande ultra specifiche davanti a tutti che è subito esame di maturità.
Insomma ti accorgi della differenza tra leggere e avere le cose in testa appiccicate come i post it non originali che dopo un po' si staccano dalla parete, prima si stortano e poi cadono a terra come le rondini.
E invece sapere. Avere Dostoevskij sulle punte delle dita e passare dalla scure di Delitto e Castigo alla confessione di Smerdiakoff e i rubli nella calza all'omicidio di Satov così come niente. VI RICORDATE NOOOO?
E poi digressione su Tolstoj:  vi ricordate lì la Karenina no? Che colore è  il secondo vestito? Bianco?
NOOOOO. Nero!!! 
Insomma mi sono sentita un asino.
Insomma bello.
Bellissimo. E ho pensato dobbiamo renderlo più solido 'sto Dostoevskij galleggia ancora in me come i post it di cattiva qualità.

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