Libri fratelli e pagelle.
C'è un personaggio nel Conte di Montecristo che si chiama Abate Faria. È un personaggio meraviglioso, carcerato da tantissimi anni e che di nascosto dai secondini si costruisce un sacco di arnesi: le penne con le lische dei pesci, l'inchiostro con la fuliggine, un lume con il grasso della carne, le pergamene con le camicie.
E non capivo questa mattina presto quando leggevo perché mi venisse in mente Primo Levi, leggendo proprio Il Conte di Montecristo. A volte penso che mi salterà il cervello e i personaggi si scambieranno i romanzi: Anna Karenina finirà in Se questo uomo, Dimitri Karamazov in Sandokan, una cosa così.
Poi mi sono ricordata che in uno dei suoi libri forse Se questo è un uomo descrive come la scienza, come il fatto di essere un chimico lo avesse aiutato a prendere decisioni, a capire i fenomeni. Insomma a sopravvivere.
Faria dice che la prigionia ha fatto convergere tutte le sue facoltà vaganti qua e là.
È tempo di pagelle e ci sono serate tese in molte case. Chissà cosa scatta a un certo punto però è bello quando, forse lontani dalle valutazioni, si studia, si uniscono i puntini. E tutte le cose studiate e "vaganti qua e là" convergono in un unico punto.
#ilmioannofrancese 🇫🇷🥐🥖🥨
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