Leggendo queste righe mi sento forse come mia mamma quando a fine degli anni '50 ha visto arrivate nei bar, anzi nelle latterie, la televisione. E lei e mia nonna andavano a vedere gli sceneggiati. Come Costanzo ha fatto vedere bene nella Amica Geniale, guardavano L'idiota con Volonté e Albertazzi.
E mi viene da piangere un po' per tutto: per Gavroche, per quell'Italia là e quella di adesso dove un sindaco butta via a un senzatetto le coperte. Semplicemente tutto quello che ha.
E se ne compiace.
Sei una merda.
"La più alta guardia nazionale di tutti, un vero colosso, si dirigeva su Gavroche puntandogli contro la baionetta: il monello strinse nelle sue braccine l’enorme schioppo di Javert, mirò risoluto sul gigante e sparò, ma il colpo non partì: Javert non aveva caricato il fucile: la guardia municipale scoppiò a ridere e alzò la baionetta sul fanciullo. Ma prima che questa l’avesse sfiorato, il fucile sfuggiva dalle mani del soldato, una palla l’aveva colpito in mezzo alla fronte ed egli cadeva sul dorso. Una seconda palla colpiva in pieno petto l’altra guardia che aveva assalito Courfeyrac e la rovesciava sul selciato. Marius era entrato allora nella barricata".
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