Uno dei lati positivi della "convalescenza" è che c'è un sacco di tempo.
Questo mio tempo ho deciso di passarlo "in verticale" nel senso di andare a fondo.
Deep dives dicono gli inglesi.
Prima immersione: tutti i film di Bernardo Bertolucci; così quando potrò uscire di casa andrò a vedere il suo ultimo film "preparata".
Lunedì sera era in televisione.
E ho pianto più o meno ininterrottamente per tutta la trasmissione per l'emozione riguardo le cose che stava dicendo.
E per quella carrozzella e le sue gambe.
E la sua bella faccia. E il suo accento così familiare.
Della mia terra.
Allora questa filmografia ho deciso di iniziarla da "Io ballo da sola" perché è un film sulla giovinezza, sul corpo.
Sulla salute.
E mentre lo sto guardando, adesso, penso a quanto abbiano camminato le gambe di Bertolucci su e giù per le colline toscane per fare questo film e tutti gli altri.
I poeti non si dovrebbero mai ammalare.
A ciascuno le sue malinconie
(cit. Io ballo da sola, Bernardo Bertolucci, 1996).
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