Ieri in pausa pranzo in quei bar milanesi tipici dove si mangia di corsa, male, spesso parlando di lavoro io e Francesca M. ci siamo fermate a parlare con emozione della morte di Severino Cesari.
Ricordando libri, le coste gialle, l'articolo di Papi del Post.
Poi io dico ma pensa a Repetti, che dolore, chissà come si fa dopo che si è lavorato tanti anni insieme. Come quando è morto Lucentini. Ti deve mancare la terra sotto i piedi.
Come per me quando morirai tu, Francesca.
E lei ridendo ohhh tiè quando morirai tu che sei più vecchia.
Corna e grandi risate.
Lo so non è un ricordo letterario, non ho avuto il piacere. Ma è stato bello, un pensiero così. Molto affettuoso.
A nostra volta un pensiero da persone che invecchiano e iniziano a scherzare con la Vecchia Signora. E un po' l'emozione e un po' che siamo rincoglionite abbiamo lasciato i telefoni al bar.
Rip Severino e coraggio a chi resta.
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