martedì 12 giugno 2012

Grandi occasioni

Conversazione.

- Mamma ma non sei contenta della mia pagella?

- Sì sono contentissima.

- Allora potrei comperare un vestito! Una ragazza DEVE avere almeno un vestito per le grandi occasioni.

Sì ragazza mia te lo meriti proprio.

Primo perché te lo meriti. Punto.

Secondo perché hai imparato a chiedere a 12 anni. C'è chi non lo sa fare ancora a quarantanni.

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Fioriture tardive


Queste sono le ore della verità. Della vergogna e della gioia. Consegna delle pagelle.

Ora di cena. Quante porte sbattute? Quante urla davanti all'insalata di riso e al prosciutto e melone?

C'è sempre una mamma che comunque rassetta. Una mamma che cazzia sì, ma intanto taglia il melone e mette il crudo nel piatto grande. 
E i padri giù con il carico da novanta.

Notato? I padri quando cazziano fanno solo quello. Mai visti urlare e tagliare il melone.

E' rappresaglia.

Scattano i divieti.

Niente motorino. Niente telefono. Niente Facebook.

Sono sicura che a febbraio Facebook ha un crollo degli accessi.

Diario di scuola di Pennac, può aiutare.

Mille spunti.

Tre righe che valgono il libro e i 16 euro:

P.81

Il mio risveglio deve anche molto alla tenacia di quel padre solo apparentemente lontano. Mai scoraggiato dal mio scoraggiamento (...) ogni volta che venivo bocciato alla maturità mi invitava in un ottimo ristorante per convincermi una volta di più che ognuno ha il suo ritmo, e che il mio era solo un caso di fioritura tardiva.

Ecco.

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lunedì 11 giugno 2012

Emozioni

Guerra alle emozioni.

Sono contrario alle emozioni è il libro sul conodino di questi giorni. De Silva mi fa ridere e mi fa pensare.

Rivedo il film sulla Tatcher e rimango impressionata dalla frase:

Perché mi chiedete come sto e non cosa penso.

La più bella vignetta di Altan di questi giorni?

Una sul fatto di non smettere di emozionarsi sennò ti tocca pensare.

Che siano tutti dei segni?

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domenica 10 giugno 2012

Debiti e errori

Se la Grecia riuscisse a farsi pagare i diritti d'autore per tutto quello ci ha dato nei millenni, avrebbe risolto i problemi economici.

Così parlò Vinicio Capossela che alla Grecia dedica il suo nuovo album: Rebetiko Gymnastas.

Nel mondo ci vogliono più Vinicio Capossela.
E se non bastasse questa osservazione, ecco altre "verità" in un'intervista "meravigliosa" di Ernesto Assante

http://temi.repubblica.it/iniziative-capossela/2012/02/21/intervista-parte-2/

Oh Vinicio, Vinicio ti amerò per sempre per tutte le tue canzoni e per quello che hai detto sugli errori

mi hanno sempre interessato gli errori, come forma della più sincera manifestazione di se stessi, e più tardi mi hanno interessato anche le rovine.

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sabato 9 giugno 2012

Meno errori


Sabato mattina presto. Molto presto.

La casa è in silenzio. Dormono tutti.

Caffè e mazzetta di giornali.

La mia perversione si chiama D. Il magazine di Repubblica. Lo leggo sempre tutto. Tutto.

C'è del pensiero in questa rivista.

In un trafiletto leggo

Ho passato molto tempo a dormire.

E questo mi ha permesso inevitabilmente di commettere meno errori nella vita.

Fantastico. Non ci avevo mai pensato. Capito amiche mie che siete ancora sotto le coperte come delle topolone? E che siete sconcertate/ammirate a volte un po' a disagio per la mia iperattività?

Meno errori!

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giovedì 7 giugno 2012

Mapuche

Il caldo stravolge le facce, i corpi. Le menti.

A un certo punto a Milano inizia a diventare pericoloso prendere la metro.
Soprattutto dove devo andare io: profonda banlieau.
Detto in francese sembra meglio.

Ho di fronte a me una signora: cilena? argentina? Mapuche direi.

Sembra Zamorano, mitico giocatore dell'Inter.
Solo che è alta un metro e cinquanta e pesa parecchio.
I piedi non toccano il pavimento della metro e sono sospesi in aria.
Intrecciati.
I sandali strizzano i piedi e alcune frange rendono le calzature
un vero indumento mapuche.

Guardandola meglio si capisce che le piacciono proprio le piume e le frange!
Ne ha un po' sulla borsa, sulla maglia, sulla collana.

E' stanca morta. Fa tenerezza.

E, incredibile, si addormenta tra una fermata e l'altra!
Poi sente la frenata della metro e si sveglia di colpo.
Guarda il cartello, capisce che c'è ancora tempo e si riaddormenta.

Sono certa anche che sogni tra una fermata e l'altra.

Sogna come un vero guerriero mapuche tra una battaglia e l'altra.

Mi viene voglia di accarezzarle i capelli nerissimi e bellissimi.

E di sussurrarle: buonanotte.

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lunedì 4 giugno 2012

Avvocati


Non avevo capito niente.

Bel titolo. Bel libro. Con l'immenso pregio di farmi ridere. Roba da non trattenersi. Anche in metro davanti a tutti. Ci sono belle osservazioni sull'amore, sui figli, sull'essere avvocato oggi.

Adesso comincio una serie di post sul lavoro!

Libri da leggere prima di fare l'avvocato.

Lbri da leggere prima di fare il medico e così via.

Ps la cosa che mi ha fatto ridere in metro davanti a tutti è questa:

"Hai presente la storia delle ragazze che diventano belle quando si arrabbiano??

Beh nel tuo caso non è veraaaa! "

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Scintille: un illustratric* al giorno per un anno

Il primo Gennaio di quest'anno mi è venuta voglia di creare un manuale per me di illustratori che mi piacciono. Un illustratore o illust...